Angela Barretta (Londra, Live performance inedita “IBM- International Body market”, 2012) Romina De Novellis (Francia, Video Performance “La Gabbia”, 2012) Angelika Fojtuch (Polonia,Video performance, “Gdzie się podzialy”, 2010) Regina Jose Galindo (Guatemala, Video performance, “Abul”, 2010; Limpiezza Social 2005) Silvia Giambrone (Italia, Video performance, “Eredità”, 2008) Maram (Italia, Live performance inedita “Pins”, 2012) Mary Zygouri (Grecia, Video performance -trilogia- “Symbiosis” 2007 - “Decadenza”, 2008 - “Long Live The King”, 2010)


Questa mostra nasce come contributo del collettivo Di. St. Urb. (Distretto di Studi e Relazioni Urbane) nel contesto di occasioni di scambio che riss(e) realizza con altri spazi e realtà sperimentali.
Noli Me Tange.re è una selezione di video performance, curata da Raffaella Barbato nel 2012 e invitata al Festival di Video Arte di  Milden, in Grecia, che ha come filo conduttore il corpo e in particolare il corpo secondo la donna. Una seconda rassegna è attualmente in preparazione ed insieme andranno a costituire un archivio del “sentire al femminile” concepito come un work in progress consultabile anche online.
“Il linguaggio artistico prescelto sul quale porre particolare attenzione è quello performativo. Centro di azione e propulsione è il corpo: teatro della manifestazione identitaria. Involucro/ponte, il corpo inserisce con la sua tangibilità l’individuo nella natura e nella società predefinendone in parte fattezze bio-ideo-logiche. Il corpo, è sentito e vissuto - all’interno dei lavori selezionati - non come altare individuale, ma sempre come spazio relazionale, interpersonale e sociale, in cui si consuma l’esperienza dell’esistenza e della resistenza.” Così scrive Raffaella Barbato indicando il punto di partenza in un testo di Carla Lonzi del 1978.
Il mio interesse per un confronto critico con l’eredità degli anni ‘70, sviluppato in particolare attraverso un dibattito curato per undo-net, investe anche l’attività di riss(e) e spiega la ragione di questa mostra dedicata ad un tema che ha rappresentato un punto di forza di quegli anni anche e soprattutto per le sue ricadute sul piano artistico. Secondo Raffaella Barbato, il senso di questa ricognizione è “(...) un ricordo, un’eredità di antica memoria che persiste nel contemporaneo status di emergenza dell’essere donna e del sentire al femminile, oggi.” e tale persistenza è indagata nelle sue declinazioni contemporanee, in una prospettiva internazionale non certo esaustiva ma sicuramente significativa.

Ermanno Cristini

 

Raffaella Barbato (Pompei 1978) È critico e curatore indipendente, ha condotto una pluriennale collaborazione con la Fondazione Morra  di  Napoli, lavorando tra l’altro all’istituzione del Museo Archivio/ Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch. Interessata ai rapporti tra pratica artistica e dimensione socio-politica e antropologica, pone particolare attenzione alle istanze tra arte e “femminile” ed ai linguaggi performativi. Ha al suo attivo un nutrito numero di cataloghi, recensioni e curatele di mostre personali e collettive. Nel 2012 è tra i fondatori e curatori del progetto indipendente Di.St.Urb di Scafati (Salerno).
Di.St.Urb. è uno spazio di ricerca dedicato alle arti visive che si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici, curatori, intellettuali afferenti anche ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi dell’arte su tematiche socio-politiche.