Apparentemente questa è una mostra che ha come soggetto le donne, o una donna. In realtà è una mostra che ha come soggetto una domanda, ostinatamente reiterata da un contesto intriso di echi surreali dove traballano le nozioni di spazio e di tempo.

Ostinatamente, perché nelle donne di Chris Terzi prende forma la pratica di un rigore metodico perseguito con la costanza di una applicazione inesorabile, che si concede solo alla meraviglia contenuta nella ripetizione, o meglio nella “ripetizione differente”. Da questo punto di vista la pittura assume una dimensione quasi performativa che la emancipa dall’identificarsi solo nei suoi risultati: i ”quadri”.

Nota Giancarlo Norese: “Direi che tutto l’insieme dei dipinti di Chris è un’unica opera; che ha un bisogno fisiologico della pittura, come mangiare e respirare; una pittura naturalistica fatta a memoria, che si potrebbe fare anche quando la natura, eventualmente, non esistesse più (si dice esistesse?); eventualmente nel senso di eventually, cioè alla fine, finalmente; cioè quando tutto finisce o potrebbe finire, ma d’altra parte finirebbe solo l’uomo, mica la natura. Il mondo va avanti anche senza di noi, anzi.”

 

Chris Terzi

È nato a Greenwich, CT, (USA) quando non si sa bene ma comunque prima degli anni sessanta/settanta, in cui si svolge la sua formazione artistica. Ormai vive in Italia da più di metà della sua vita...

Ha “studiato” a New York alla Pratt University, Brooklyn, allo Studio School of Painting, Drawing and Sculpture, Manhattan e, in Italia, presso le Accademie di Belle Arti di Urbino e di Brera.

Ha mostrato il suo lavoro con parsimonia esponendo qua e là come per esempio nel suo stesso studio o presso la Galleria Fumagalli, lo Studio Veder e DC Studio, a Milano, o Alberto Weber a Torino. Attualmente vive a Milano e lavora a Milano e Osnago (LC).

 

www.christerzi.info