“Su tela” è ciò che accomuna il lavoro dei tre artisti in questa mostra, una mostra di pittura nel senso stretto del termine, ovvero interamente giocata intorno alla relazione tra un telaio, una tela, un’imprimitura e dei colori. Io ho qualche difficoltà oggi a rapportarmi alla pittura, perché in ultima analisi me ne sfugge il senso, eppure e forse pro- prio per questo la pittura talvolta mi corrompe con una sottile fascinazione. E’ il potere attrattivo di ciò che non si offre mai completamente e dunque si propone a un corteggiamento continuo.
Questa mostra nasce così, come un momento di questo corteggiamento. Nessuna intenzione di esaustività rispetto agli orientamenti attuali della pittura in Italia anche se si tratta di tre autori di primo piano. Semplicemente la “messa in mo- stra” di tre incontri, in tempi diversi e di figure diverse, capaci di stimolare la mia curiosità, e la volontà di capire. Tre incontri che sono stati altrettanti “inciampi” perché mi hanno indotto a fermarmi e a riflettere. Mi sono apparse mo- dalità molto diverse di essere pittori, dove il “pensare su tela” consuma la propria contemporaneità proprio in quel sottile anacronismo che il mezzo sembrerebbe imporre ma che ci conduce dritto nel vivo della nostra storia forse per guardare meglio al presente.
Angelo Mosca coltiva la leggerezza di un lirismo attraverso il quale vaga entro il paradosso di uno sguardo divergente, puntato sull’oggi ma alimentato dalla ripercorrenza di un passato radicato addirittura nel cuore della tradizione po- stimpressionista. Marco Neri nutre la sua visione del senso del luogo concentrandosi sul “marginale” di una geogra- fia vissuta, per ritrovarvi fattori di universalità entro una scarnificazione geometrizzante della forma elevata spesso a riflessione sull’essere. Angelo Sarleti affronta la pittura entro una dimensione fortemente concettuale e, senza rinunciare all’”emozione” del fare, “disegna informazioni” attraverso operazioni di riscrittura di dati numerici di varia natura che qui diventano forma e materia.
Tre percorsi raccontati in una mostra con pochissimi lavori, all’insegna della massima economia espositiva, perché le diversità appaiano con l’evidenza e la passione di un chiaroscuro ad altissimo contrasto.
Ermanno Cristini

 

Angelo Mosca. Nato a Chieti nel 1961, vive e lavora tra Ortona, Londra e Milano. Tra le principali mostre più recenti: 2014, Galleria Lorenzo Vatalaro, Milano; 2011, Spazio Cabinet, Milano (con G. Caravaggio/M. Tocca); 2011 Antiquario Aliprandi, Milano; 2010 MARS, Milano; 2007, Annarumma 404, Napoli, 2006, Wendy Cooper Gallery, Chicago 2005, Federico Luger Gallery, Milano; 2004, Modern Culture, New York ; Jan Wagner Gallery, Berlin; Galleria Guido Carbone, Torino.

 

Marco Neri. Nato a Forlì nel 1968, vive e lavora a Rimini. Tra le principali mostre più recenti: 2014, Marcobaleno, Galleria Alfonso Artiaco, Napoli; 2012, Passante incrociato, Centro Arti Visive Fondazione Pescheria, Pesaro; 2011, Giardini, Galleria Pack, Milano; 2010 Underworld, Galleria Alfonso Artiaco, Napoli; 2008, Homelife, Galleria Fabjbasaglia, Rimini; 2006 Omissis, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Mars Black, Lucas Schoormans Gallery, New York; 2001, 49° Biennale di Venezia, a cura di Harald Szeemann.

 

Angelo Sarleti. Nato a Reggio Calabria nel 1979, vive e lavora a Milano. Tra le principali mostre più recenti: 2014, Specific, Galleria Civica G. Segantini, Arco; 2013, Antologia, Via Farini, Milano; 2012, Mammona, Galleria Artra, Milano; 2009, Bilionaires, Galleria Artra, Milano; 2006, Not Here, Galleria Artra, Milano; 2004, Empowerment Cantiere Italia, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce e Palazzo Bombrini, Genova.