“Con una specie di scanner manuale, una lama di luce che fuoriesce da una scatola di cartone lunga più di un metro, passo sopra alla carta fotografica che ricopre il disegno disteso a terra sotto ai miei piedi. Una serie di disegni di figure di dimensioni quasi reali, disegni-negativo fatti col gesso bianco, figure che quasi scompaiono nella luce, matrici di cui non posso prevedere lo sviluppo. Nascono delle immagini che sono quasi dei frottage, ribadiscono la concretezza del disegno e del gesto fotografico. Dentro l’addensamento e la rarefazione della materia-luce-tempo, si scava la figura. Questo rilevare al buio, concreto e intuitivo, crea una profondità e uno spazio d’azione altro, tra cancellazione e ritro- vamento”. (Fabio Sandri)
Libro di disegni, gesso da lavagna bianco su tavole nere, cm 185 x 127 ognuno
Pseudoscanner, tubo al neon, cartone, nastro adesivo, cm 127 x 15 x 10
Rilievi, impronte fotografiche, cm 190x127 ognuno
Fabio Sandri
Vive a Valdagno dove è nato nel 1964.Dalla fine degli anni ottanta Fabio Sandri ha identificato nei materiali della fotografia gli strumenti più adatti alla sua ricerca. Tutto il suo percorso costituisce un’esplorazione della dimensione fisica e spaziale della fotografia , sia come processo che come immagine. Ha esposto in mostre personali in Italia, presso la Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, la Galleria Neon a Bologna, la Galleria Artericambi a Verona, Fotografia Europea a Reggio Emilia; e in rassegne internazionali, presso la Galerja Scuc (Lubiana, SLO), Kettle’s Yard (Cam- bridge, UK); Kurpfalzischmuseum (Heildelberg, D), Museo d’ Arte Moderna e Contemporanea di S.Marino (RSM); Extracity Kunsthalle di Anversa (BE).