Barnett Newman definiva la scultura come “quella cosa su cui inciampi quando indietreggi per guardare bene un quadro”. Dimenticando il quadro, è indietreggiando che Giovanni Termini, da scultore, si colloca dentro l’inciampo con l’intento di esplorarne i riverberi.
L’inciampo determina un’interruzione improvvisa e imprevedibile del ritmo, aprendosi allo spazio dell’indugio, quella terra di nessuno che sta tra il prima e il dopo la caduta o il rimanere in piedi.
In entrambi i casi, in quanto spazio sospeso, esso vive di una tensione costante, entro cui si disegnano ventagli di potenzialità euristiche.
Con questo spirito Ostacoli, il lavoro del 2019 esposto per la prima volta al Palazzo Ducale di Urbino, viene ora ripensato e reinstallato per lo spazio di riss(e). Attraversando gli “ostacoli” Alberto Zanchetta ha composto un testo da cui è nata, con Giovanni Termini, un’edizione a quattro mani, che è parte integrante della mostra e che prossimamente sarà oggetto di un incontro con gli autori.
Dunque una mostra che inciampa in un libro e un libro che inciampa in una mostra, perché, come nota Alberto Zanchetta: “Oltre a variare la postura anatomica, ogni tanto varrebbe la pena modificare anche le posizioni culturali, che alla lunga diventano ben più scomode”.
La mostra di Giovanni Termini è la prima mostra della nuova stagione di riss(e) che va sotto il nome di FARE TEM- PO. Si tratta di mostre “lunghe”, secondo un tempo dilatato, quasi in stato di arresto. Le mostre di FARE TEMPO, si “faranno da parte” di quando in quando, forse, per le iniziative di FARE SPAZIO: brevi intersezioni senza luogo e senza programma, dedite all’attraversamento meteorico non finalizzato.
Giovanni Termini, tra le più recenti mostre personali:
2019 “...come in scia” Spazio C.O.S.M.O. Milano; 2018 “(Criteri generali per la) messa in sicurezza” a cura/curated by Simone Ciglia, Otto Gallery, Bologna; 2018 “E’ vietato eseguire lavori prima di avere tolto la tensione” a cura/curated by Silvia Evangelisti, Galleria Vannucci, Pisto- ia; 2017 “Visioni d’insieme” a cura/curated by Bruno Corà e Alberto Zanchetta, Mac Museo di Lissone; 2017 “Innesti” a cura/curated by Silvia Evangelisti, Galleria Vannucci, Pistoia; 2016 “Pregressa” a cura/curated by Alberto Zanchetta, Galleria Renata Fabbri, Milano; 2015 “Grado di tensione” a cura/curated by Agata Polizzi, Galleria Francesco Pantaleone, Palermo; 2015 “Residuale” a cura/curated by Lorenzo Bruni, Galleria Artcore, Bari; 2013 “Disarmata” a cura/curated by Ludovico Pratesi, Fondazione Pescheria, Pesaro; 2012 “Pull” a cura/curated by Andrea Bru- ciati, Galleria Artcore, Bari; 2011 “Zona limitata” a cura/curated by Angelo Capasso, Galleria Piomonti Arte contemporanea, Roma