Remare nel dulche de leche è un modo di dire usato in Argentina per descrivere una situazione in cui si fa qualcosa con molto sforzo, essere affaticati e in difficoltà, ma comunque continuare a remare per non affondare in quello che è un mare dolcissimo e appiccicoso; un mare pericoloso ma anche attraente, che una volta imboccato, difficilmente si abbandona.
Questa dicotomia è l’immagine e chiave di lettura per la mostra Warm socks on a sunny day che ospiterà fino al 30 giugno Francesco Conti, Martina Dierico, Carlo Galbiati, Giorgio Mattia, Roberto Rup Paolini, Simona Pavoni, Giovanni Sacchi e Pietro Vitali. Disillusi, gettano speranze su un futuro prossimo, consapevoli che è possibile navigare questa viscosità opprimente, attivando nella condivisione un dialogo tra individui. La mostra nasce dalla volontà di interrogare gli artisti e le artiste rispetto ai vari metodi che si hanno di affrontare la crisi. Interesse comune è l’intenzione di resistere ad una predominante nevrotica e capitalistica, provando a stare con i problemi del presente, ma affrontandoli con coscienza e umanità, riconoscendo i limiti sociali, e le potenzialità dell’unione collettiva.
Clara Scola (Lecco, 1994) è curatrice indipendente e art handler, vive e lavora tra Milano e Venezia. Attualmente è curatrice del parco d’arte ambientale di Torre Mammona (Assisi). Nel 2020 ha fondato Art Workers Italia, associazione che si occupa dei diritti delle lavoratrici e lavoratori dell’arte contemporanea; dal 2020 al 2022 è stata direttrice artistica di AnonimaKunsthalle (Varese)
Francesco Conti (Genova, 1994), Martina Dierico (Bergamo,
1993), Carlo Galbiati (Brescia, 1990), Giorgio Mattia (Frosinone,
1997), Roberto Rup Paolini (Milano, 1978), Simona Pavoni (San Benedetto del
Tronto, 1994), Giovanni Sacchi (Mantova,1997), Pietro Vitali (Lecco, 1994).
Cover image courtesy of Francesco Gentili